Dio infatti ha
rinchiuso tutti nella disobbedienza
Prima di essere figli di Abramo, i figli
d’Israele sono figli di Adamo. Ogni uomo che è sulla nostra terra è figlio di
Adamo. Anche Gesù, prima che figlio di Abramo e figlio di Davide, è vero figlio
di Adamo. Questa verità così è ricordato dalla genealogia nel Vangelo secondo
Luca: “Gesù, quando cominciò il suo
ministero, aveva circa trent’anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe,
figlio di Eli…. figlio di Enoc, figlio di Iaret, figlio di Maleleèl, figlio di
Cainam, figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio” (Cfr. Lc
3,23-38). Essendo tutti gli uomini figli di Adamo, tutti nascono – tranne
Cristo Gesù e la Vergine Maria – con la pesante eredità di Adamo, che è eredità
di morte nella corruzione della propria natura. Tutti hanno bisogno di essere
redenti, sia Giudei che Greci, sia credenti che non credenti nel Dio e Padre
del Signore nostro Gesù Cristo. Le parole dette dal Signore al serpente e anche
ad Abramo valgono per ogni uomo: “Io
porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa
ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3,15). “L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo
per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché
tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti
colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le
stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza
si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua
discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia
voce»” (Gen 22,15-18). La Santa Rivelazione è luminosa più che il sole e
più che tutte le stelle messe insieme.
Poiché ogni uomo discende da Adamo, ogni uomo è nella morte, nella
disobbedienza.
Che
dire dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava; lo hanno ottenuto
invece gli eletti. Gli altri invece sono stati resi ostinati, come sta scritto:
Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non
sentire, fino al giorno d’oggi. E Davide dice: Diventi la loro mensa un laccio,
un tranello, un inciampo e un giusto castigo! Siano accecati i loro occhi in
modo che non vedano e fa’ loro curvare la schiena per sempre! Ora io dico:
forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro
caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. Se la
loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per
le genti, quanto più la loro totalità! A voi, genti, ecco che cosa dico: come
apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di
suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. Se infatti
il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà
la loro riammissione se non una vita dai morti? Se le primizie sono sante, lo
sarà anche l’impasto; se è santa la radice, lo saranno anche i rami. Se però
alcuni rami sono stati tagliati e tu, che sei un olivo selvatico, sei stato
innestato fra loro, diventando così partecipe della radice e della linfa
dell’olivo, non vantarti contro i rami! Se ti vanti, ricordati che non sei tu
che porti la radice, ma è la radice che porta te. Dirai certamente: i rami sono
stati tagliati perché io vi fossi innestato! Bene; essi però sono stati
tagliati per mancanza di fede, mentre tu rimani innestato grazie alla fede. Tu
non insuperbirti, ma abbi timore! Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che
erano rami naturali, tanto meno risparmierà te! Considera dunque la bontà e la
severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; verso di te invece
la bontà di Dio, a condizione però che tu sia fedele a questa bontà. Altrimenti
anche tu verrai tagliato via. Anch’essi, se non persevereranno
nell’incredulità, saranno innestati; Dio infatti ha il potere di innestarli di
nuovo! Se tu infatti, dall’olivo selvatico, che eri secondo la tua natura, sei
stato tagliato via e, contro natura, sei stato innestato su un olivo buono,
quanto più essi, che sono della medesima natura, potranno venire di nuovo
innestati sul proprio olivo! Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo
mistero, perché non siate presuntuosi: l’ostinazione di una parte d’Israele è
in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti. Allora tutto
Israele sarà salvato, come sta scritto: Da Sion uscirà il liberatore, egli
toglierà l’empietà da Giacobbe. Sarà questa la mia alleanza con loro quando
distruggerò i loro peccati. Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro
vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri,
infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Come voi un tempo siete
stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro
disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della
misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio
infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso
tutti! (Rm 11,7-32).
Qual è allora il significato
dell’affermazione dell’Apostolo Paolo: “Dio
ha racchiuso tutti nella disobbedienza”? Significa che il Signore non ha
creato gli uomini allo stesso modo della creazione degli Angeli. Tutti gli
Angeli furono creati ognuno per se stesso e nessuno discende da un altro. Gli
Angeli che hanno peccato, ribellandosi alla loro condizione di Angeli e
dichiarandosi uguali a Dio, solo essi sono colpevoli. Quanti invece non si sono
ribellati, sono rimasti nella loro luce. Per l’uomo tutto è diverso. Dio non ha
creato molti uomini. Ha creato un solo uomo e una sola donna. Avendo il primo
uomo e la prima donna peccato, tutti noi che discendiamo da loro, siamo
racchiusi nella disobbedienza. Non ci sono uomini innocenti.
Madre Dio, tu fosti preservata dalla colpa
antica per grazia. Aiutaci a conservarci nella grazia.